Specializzati nella:

Perizia sito web

Perizie per siti web accurate che tengono conto
del vero valore di un sito internet anche nei suoi minimi dettagli

Consulenza 30 minuti inclusa gratis

4.8/5

Come funziona la nostra perizia sito web

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Valutazione dello scopo

Nel primo step andremo a capire qual’è il motivo che ti ha spinto a chiedere una perizia sito web. Ce ne sono molti: tipicamente può servire per un conferimento in un aumento di capitale, per proporre in vendita o acquistare un sito, come prova in contenziosi civili e penali.

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Analisi del sito web

Nel secondo step andremo ad analizzare in maniera approfondita tutto il sito web in ogni sua parte: sia nel frontend che nel backend. Valuteremo il suo posizionamento sui motori di ricerca, l’archiettura, l’usabilità, i marchi e i domini. Valuteremo infine tutta la complessità del software che sta alla spalle. Valuteremo fatturato, visite e molto altro.

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Asseveramento con prove forensi

Una volta completata la perizia del sito web possiamo procedere all’asseveramento e ad altre pratiche come il giuramento in tribunale e l’acquisizione di prove forensi per dare maggiore credito alla perizia e per poterla poi utilizzare in tutte le sedi più ufficiali: notaio, tribunale ecc.

Perché la nostra perizia per siti web è così accurata

I nostri periti sono esperti in web marketing e nello sviluppo di architetture web complesse e quindi sanno il valore di ogni dettaglio che agli occhi di un normale perito informatico potrebbero sfuggire. Digital Defend è supportata anche da avvocati esperti nel digitale e negli ecommerce.

La perizia sito web ti serve per:

Cosa possiamo analizzare di un sito web:

Casi d'uso tipici

Problemi con la web agency

La web agency che ti ha fatto il sito ha creato problemi tecnici o di marketing e magari non ha rispettato il contratto, ti serve una perizia per valutare i danni subiti.

Aumento di capitale

Vuoi conferire con ex art 2465 c.c. il tuoi sito in una società di capitali e il notaio dti ha chiesto una perizia giurata e asseverata

Crescita del valore del brand

Il tuo sito ecommerce ha acquisito un forte posizionamento organico su Google e vuoi rivalutarlo del tuo stato patrimoniale

Acquisto di un sito

Vuoi acquistare un sito internet ma vuoi essere certo di quello che stai comprando e del suo reale valore

Direttore tecnico

Marco Massimo Bertini
CTU ,CTP e Perito anche in camera di commercio di Roma


E’ consulente di digital marketing multi channel ed esperto nella progettazione di architetture web complesse SEO-Oriented. Ha progettato diversi siti ecommerce, oggi leader di mercato con fatturato multi milionario.

Conosce gli aspetti più tecnici di un sito web e conosce il valore che viene prodotto da tutto l’ecosistema di marketing (SEO, Annunci, Link Building, Branding, Features custom, Copy ecc).

E’ il CEO della Bertini D’Ascenzo, agenzia specializzata nella consulenza strategica focalizzata al digitale. E’ autore di un libro sull’ecommerce e del corso Web Architect PRO.

Team legale di supporto

Ci avvaliamo anche dei migliori Avvocati specializzati nel diritto internet e in tutto quello che concerne le materie legali aziendali e digitali per fornirti un supporto totale in fare periziale, stragiudiziale e giudiziale.

Quanto costa una perizia sito web?

Il costo di una perizia di un sito web può variare di molto.

Dipende innanzitutto dalla grandezza del sito e dallo scopo della perizia.
Può essere un lavoro di qualche giorno nell’ipotesi più semplice oppure può richiedere anche un mese di lavoro nelle ipotesi più complesse.

Detto ciò, considerando anche la responsabilità che si prende il perito, si parte dai mille euro come prezzo base.

Se ti interessa ricevere un preventivo personalizzato puoi inviare una richiesta tramite questo modulo.

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Altre info utili sulla perizia sito web

Mai come in questi anni abbiamo sentito parlare del web e delle sue straordinarie potenzialità.

In un momento storico in cui ogni tipo di spostamento fisico è stato disciplinato e vincolato da norme precise, Internet e la sua grandissima capacità dislocativa, si sono rivelati essere due risorse incredibili per le nostre vite e per l’economia mondiale.

I dati parlano chiaro: tutto il mondo, Italia compresa, ha deciso di abbracciare il mondo delle transazioni online fidandosi, una volta per tutte, della tecnologia. Un grosso punto di arrivo per il settore e-commerce che, dai tempi del lockdown a oggi, ha registrato numeri straordinari che lasciano ben sperare per il futuro.

Eppure, c’è un ma.

Perché, sì, le aziende che hanno scelto di trasporre il proprio business online sono state tantissime e, come le migliori logiche di mercato insegnano, se la domanda è tanta, anche l’offerta inizia ad aumentare.

Chi lavora nel settore se ne sarà sicuramente accorto: tanti professionisti e tantissime agenzie sono scese in campo e hanno messo a disposizione le proprie competenze per realizzare siti web, vetrine o e-commerce, che aiutassero l’imprenditoria a superare una crisi senza precedenti.

Ed è qui che le cose si complicano.

Un sito web, a differenza di quanto l’opinione pubblica possa pensare, è uno strumento rilevantissimo e fondamentale per ogni tipo di business che si muove nel ventunesimo secolo. Un asset vero e proprio che, sicuramente, viene quotato e fatto pagare in base al livello di tecnicismo richiesto e in base alle ore di lavoro usate per realizzarlo.

Concetti, sì, intuitivi, ma che se sviscerati sono tremendamente insidiosi perché legati ad elementi come la programmazione, lo sviluppo, il design e il marketing, ovvero aree di competenza di figure professionali specifiche che, spesso, sono sconosciute ai più.

E, come alle volte succede, è piuttosto facile non cogliere certi particolari quando non si è perfettamente padroni della materia.

Ecco perché, sempre più spesso, emerge la necessita di richiedere una perizia di un sito web, ovvero uno strumento che permetta di valutare la bontà del lavoro eseguito e che, finalmente, metta in chiaro se i termini contrattuali stabiliti sono stati rispettati o meno.

Insomma, uno strumento di tutela che, soprattutto nel caso di cause legali, può davvero far pendere l’ago della bilancia a favore di una delle due parti.

Ma non solo.

Una perizia può aiutare nella risoluzione di tantissime problematiche legate ai crimini online che riguardano la violazione dei marchi o l’appropriazione illegittima di contenuti.

Nelle prossime righe, scopriremo tutto quello che c’è da sapere su questa particolare tipologia di indagine e vedremo come il consulente che la esegue abbia un ruolo centrale e fondamentale in questo processo.

Una perizia per un sito web non è diversa da una perizia per valutare l’operato di qualche professionista in un altro settore.

Il processo è semplice: si tratta di ingaggiare un tecnico di parte, un perito, che in base alla propria competenza ed esperienza, valuterà e analizzerà ciò che rileva, rispondendo a una domanda specifica posta dal committente.

Anche in questo caso, quindi, abbiamo tre diverse tipologie di lavoro che possono essere svolte:

  • Una perizia semplice
  • Una perizia asseverata
  • Una perizia giurata

Quali sono le differenze?

Perizia semplice

In sostanza, quando si parla di una perizia semplice, si tratta di una relazione che viene commissionata a un tecnico espero del settore che, di conseguenza, si occuperà di svolgere le indagini necessarie, raccogliere le prove e le informazioni, analizzarle ed elaborare una risposta alla domanda fatta.

Perizia asseverata

Una perizia asseverata ha sicuramente maggiore valore rispetto a una perizia semplice. Il termine asseverata, infatti, indica una “certificazione, nei modi previsti dalla legge, della verità di un documento e del suo contenuto”.

In questo caso, infatti, il perito incaricato, non solo eseguirà il lavoro di analisi e indagine richiesto, ma ne assevererà la veridicità, assumendosi quindi la responsabilità della veridicità dei contenuti esposti e garantirà di avere usato tutta la sua professionalità per svolgere il suo incarico.

Perizia giurata

In termini di importanza, la perizia giurata è quella che ha il valore legale più forte, ma che, dal punto di vista del tecnico che la esegue risulta essere più rischiosa. In caso di errore o di false dichiarazioni, infatti, il tecnico coinvolto commette un reato penale.

In questo caso, quindi, il perito non solo assevererà quanto riscontrato dalla sua indagine, ma firmerà il documento da lui prodotto davanti a un ufficiale pubblico, che può essere un cancelliere o un notaio (quest’ultimo soprattutto in casi di elevata urgenza).

Solo il perito può giurare la veridicità della sua analisi, quindi si tratta di un compito che non può essere delegato a collaboratori o colleghi. Il tecnico, infatti, dovrà andare in tribunale e giurare la sua perizia dopo aver verificato la sua identità.

In sostanza, quindi, se il cliente lo richiede, il perito dovrà procedere all’asseverazione e giuramento della consulenza svolta. Questo, ovviamente, fornirà maggiore credibilità agli occhi di chi giudica il dibattimento e avrà maggiore valore legale.

È importante precisare che, comunque, anche le perizie semplici di siti web possono essere usate in tribunale, sia in processi civili che penali, e possono essere usati come allegati tecnici da parte dei legali che seguono il caso. L’unico requisito è che siano firmate dal professionista nominato in precedenza.

Gli scenari in cui si richiede una perizia per un sito web sono tantissimi e vanno da situazioni che è facile immaginare, come un disaccordo tra il lavoro eseguito e le richieste della committenza, a situazioni ben più gravi come reati di diffamazione o pesanti violazioni del copyright.

Come succede in tanti altri settori, per risolvere la disputa, i rappresentanti legali delle due parti richiedono una perizia dell’oggetto in discussione, di modo da lasciare il giudizio a un tecnico super partes.

Sembra strano, ma una perizia di questo tipo è eseguibile su siti internet online, ma anche offline. Il motivo è semplice: portando avanti questa analisi, infatti, si ha la possibilità di cristallizzare nel tempo le caratteristiche e le proprietà del sito, prima che queste vengano alterate o modificate.

Una risorsa molto utile se si pensa a situazioni come che riguardano contenuti diffamatori, offensivi, calunnie, clonazione di siti o contenuti, proprietà intellettuale, utilizzo e copia di marchi o brevetti.

I siti web, infatti, sebbene non siano presenti e visitabili dagli utenti, continuano a esistere su server web (Apache, IIS, Nginx), piattaforme specifiche e CMS come Joomla, WordPress, Drupal o soluzioni analoghe che sfruttano PHP e MySQL.

In genere, i casi in cui viene richiesta una perizia di un sito web sono i seguenti:

  • Acquisizione certificata di account Facebook, soprattutto in caso di disputa sulla proprietà del profilo
  • Attestazione di post, gallerie o immagini con contenuti diffamatori sui social
  • Acquisizione forense e certificazione di pagine o gruppi Facebook privi di amministratore
  • Analisi e download dei contenuti dei profili socia
  • Indagine forense su siti e servizi presenti nel deep e dark web
  • Perizia di valutazione economica su prezzo e costo di siti e portali
  • Perizia di stima del valore di un sito web o di una web app a fini di apporto di capitale in società compartecipate o liquidazione di aziende
  • Perizia su adeguatezza di siti web rispetto a contratti e bandi di gara
  • Perizia giurata che attesti il malfunzionamento di siti o applicativi web, certificandone gli errori e le anomalie
  • Analisi tecnica di siti che hanno subito attacchi hacker o defacement, con indagine sugli autori dell’attacco e sulle responsabilità
  • Consulenza tecnica di valutazione delle prestazioni di siti e servizi web rispetto a standard qualitativi ed esigenze di settore

Vediamo, allora, nello specifico quali sono i casi principali in cui viene richiesta una perizia informatica forense per un sito web.

Non tutti lo sanno, ma la duplicazione o l’uso improprio di contenuti reperiti su Internet non è sempre consentito, soprattutto se viene usato senza alcuna specificare la fonte originale.

Chi lavora nell’ambito digital vede spesso questa dinamica: siti web con contenuti testuali copiati e incollati da altri portali, immagini coperte da copyright usate senza alcuna autorizzazione o, addirittura, sfruttamento di marchi altrui.

Non si tratta solo di cattiva netiquette, ma di veri e propri reati che la legge italiana può punire in maniera seria.

A differenza di quanto si possa pensare, infatti, i contenuti che troviamo sul web non sono di proprietà di tutti. La loro fruizione lo è, sì, ma la loro riproduzione è, semplicemente, un’indebita appropriazione di qualcosa che è stato creato e realizzato da altri.

Un po’ come copiare da cima a fondo un libro e spacciarsi per il vero autore.

L’esempio è quanto mai calzante proprio perché, così come libri, video e musica sono prodotti da copyright, così anche i contenuti che troviamo su testate giornalistiche online o blog di settori sono coperti dal medesimo diritto d’autore.

Purtroppo, sono tantissimi i casi in cui i contenuti di un sito web sono rubati e riproposti su altri portarli. Se un contenuto è ben realizzato e attira traffico, infatti, le chance che questo venga notato dalle persone sbagliate e rubato sono alte.

In casi come questi, però, spesso non basta contattare i proprietari del sito facendo notare la scorrettezza del gesto, ma bisogna agire per vie legali, ovvero ingaggiando un consulente informatico forense.

Questa è una figura specializzata che saprà sicuramente aiutare i suoi clienti a fornire tutte le prove necessarie per dimostrare la proprietà intellettuale di quel contenuto e che, successivamente, saprà erogare tutta la documentazione necessaria affinché il duplicato venga rimosso una volta per tutte.

La diffamazione è un reato piuttosto comune, ma che grazie al senso di (erroneo) anonimato che l’utente sperimenta online, ha trovato nell’ecosistema web una seconda vita.

Gli insulti e le offese tra utenti di forum, blog e social sono quotidiane e tantissime e, quando particolarmente gravi e, appunto, diffamatorie, possono sfociare in una denuncia o una diffida.

La parte lesa, ovvero coloro che sono stati attaccati e hanno visto la loro reputazione sporcata da illegittime accuse, ha il dovere morale di difendersi come meglio può, anche nei casi in cui i commenti o i post diffamatori vengano cancellati dai loro autori.

Difendere altre persone online ha la stessa identica valenza del farlo per strada e, spesso, il fatto che ci sia uno schermo a creare distanza tra gli utenti fa perdere la gravità di alcune affermazioni.

Per evitare che queste accuse ingiustificate passino inosservate, si può richiedere una perizia web che miri alla cancellazione di determinati contenuti ritenuti offensivi.

Spesso, infatti, basta usare la perizia di un sito web come base di partenza di una diffida da parte di un legale che richieda la cancellazione di alcune affermazioni giudicate dannose. Nei casi in cui non si tratti di una leggerezza, ma di un vero e proprio attacco, le cose si fanno più pesanti e, dalla diffida, si passa ad azioni giudiziarie più mirate che possono avere anche conseguenze sul lato penali, anche se l’utente è minorenne.

Una specifica non a caso dato che spesso sono proprio i più giovani a compiere questa tipologia di reato, convinti di non essere rintracciabili o identificabili.

Come si accennava nel paragrafo iniziale, sono tantissime le aziende che, mai come ora, scelgono di affidare una parte delle loro attività promozionale al web.

Del resto, un sito internet è il principale biglietto da visita dei tempi moderni e, spesso, è proprio il non averne uno reperibile o aggiornato che fa dubitare della buona fede di una realtà che opera nel settore B2B o B2C.

La richiesta è talmente alta che, anche l’offerta inizia a essere particolarmente vasta: sono tanti i freelance o le web agency che sono disposte a realizzare siti web più o meno complessi.

Come in ogni transazione che richiede lo scambio di beni e servizi, però, non è detto che tutto fili sempre per il verso giusto. Come in ogni settore, infatti, può succede di imbattersi in fornitori poco affidabili o poco capaci che, per svariati motivi, non sono all’altezza della prestazione richiesta e contrattualizzata.

Non essendoci, infatti, un vero e proprio riconoscimento di tutte le figure che operano nel campo del web marketing, è facile imbattersi in persone che, pur spacciandosi per professionisti, hanno poca esperienza o, comunque, non hanno le competenze tecniche richieste per poter portare avanti progetti effettivamente complessi, sia in termini di impegno che di budget.

La principale motivazione che, spesso, spinge titolari d’aziende a chiedere delle perizie informatiche riguarda proprio questo frangente, ovvero la consapevolezza di aver pagato per un sito web che, sulla carta, doveva essere performante ed efficiente, ma che, nella pratica, risulta essere un vero incubo 3.0.

Spesso, le aziende lamentano siti web che non vengono indicizzati sui moti di ricerca perché non costruiti correttamente o di importanti falle di sicurezza che li rendono facile preda di attacchi hacker.

Le motivazioni che portano alla richiesta di una perizia sono tante e possono essere legate sì, a funzionalità mancanti, ma anche a una scorretta impostazione dei contenuti o a un danno economico importante perché si tratta di un asset che non garantisce le entrate sperate.

Del resto, come tutti i grandi progetti, anche i siti web non possono essere costruiti in un giorno e la loro realizzazione comprende una fase di studio, una di creazione e una di test.

Spesso, la ratio con cui viene pensato il sito web non è corretta o, comunque, non è capace di supportare le scelte tecniche e di marketing che il portale dovrà andare a soddisfare. Quindi, spesso, sebbene il committente si ritrovi con siti web carini dal punto di vista del design, questi non riescono a svolgere il compito per cui sono stati costruiti.

In genere, purtroppo, ce ne si accorge sempre a lavoro finito ed è qui che molti decidono di far valere i propri diritti e richiedere una perizia web che avvalori la loro tesi.

In questo caso, il team che si mette a disposizione del cliente è composto da più figure che vanno oltre il consulente informatico. Sebbene questo possa analizzare il lavoro svolto dal punto di vista tecnico, spesso ci si avvale anche del supporto di un consulente SEO (ovvero un esperto di ottimizzazione sui motori di ricerca) che potrà valutare se il sito web è stato costruito tenendo a mente particolari dinamiche richieste da Google o Bing perché i siti appaiano tra i risultati di ricerca.

In questi casi, la perizia del sito web deve contenere tantissimi parametri tecnici che soltanto dei veri esperti del settore conoscono e, allo stesso tempo, è necessario ottenere tutti i dati prodotti dal sito, quelli che in gergo vengono chiamati analytics.

Un’attenta analisi di entrambi gli elementi saprà stabilire se il lavoro è stato svolto correttamente o se il committente è stato raggirato.

In ogni modo, quando si sceglie una web agency o un freelance per realizzare questi lavori, è sempre meglio chiedere un portfolio e dei casi studio che possano effettivamente certificare la bontà del loro operato.

L’idea che esista un vero e proprio mercato di siti web non deve di certo sorprendere. Questi portali, soprattutto quando si tratta di e-commerce, sono equiparabili a tante altre attività fisiche capaci di produrre sostanziose entrate.

Da un lato, si ha la possibilità di azzerare le spese di gestione evitando affitti di locali o bollette da pagare; dall’altro, si deve valutare bene l’attività web che si sta scegliendo di comprare perché i dati che vengono comunicati dal creatore/attuale proprietario del sito potrebbero essere facilmente ritoccabili.

Per questo motivo, prima di effettuare qualsiasi tipo di transazione, è bene chiedere una perizia a un esperto del settore.

Sarà lui a stimare se il prezzo di vendita è corretto e se l’investimento che si sta per fare può essere davvero vincente.

Analizzando la struttura tecnica del sito, infatti, saprà dire se il portale web è stato costruito in modo corretto e, soprattutto, saprà capire se rispetta le regole imposte dai motori di ricerca quando si tratta di posizionamento SEO.

In più, stimando i dati come il traffico generato e le transazioni eseguite, capirà subito se si tratta di un business redditizio o meno. Del resto, il web è saturo di negozi online, ma quanti di loro sono effettivamente capaci di produrre un fatturato importante e interessante?

Infine, in questo, ma anche in tutti gli altri casi elencati precedentemente, il perito dovrà anche assicurarsi che il sito web rispetti tutte le normative vigenti in fatto di privacy e trattamento dei dati.

Protocolli come il GDPR, quando non rispettati, posso tradursi in multe davvero molto esose.

Come succede in tutti i lavori che riguardano delle perizie, il lavoro del consulente non è definibile dentro paletti precisi perché ogni caso è diverso dall’altro.

Sicuramente, però, tutto parte da un fattore comune a ogni pratica: l’acquisizione di prove.

Nel caso di una perizia di un sito web, ciò che il consulente deve acquisire sono i dati relativi al sito, alla sua navigabilità e al traffico generato, così come dovrà acquisire le prove accusatorie.

I non addetti ai lavori sicuramente non lo sapranno, ma esistono degli strumenti precisi che permettono di monitorare e verificare tutto quello che è stato fatto su un sito web. Ogni modifica, anche la più piccola, può essere checkata di modo da controllare lo stato del portale nel tempo.

Questi strumenti, infatti, tracciano tutto la vita del sito, dal suo primo giorno online, e sono un utile aiuto per verificare il lavoro svolto e, nei casi più gravi, verificare se effettivamente è stato svolto un reato o meno.

Il procedimento è conosciuto come acquisizione forense con cristallizzazione della prova online su Internet e consiste nel reperire e custodire tutte le prove che possono essere utili al cliente per verificare la sua tesi.

Acquisiti questi dati, il consulente che svolge la perizia del sito web deve necessariamente passare alla verifica delle prove e dei dati acquisti. Per farlo, dovrà verificare elementi tecnici come il codice sorgente del sito (un codice univoco che identica proprio quel sito e lui solo), così come tutti gli applicativi usati e i CMS sfruttati.

Solo così si potrà avere un quadro chiaro della situazione e capire se ci sono stati degli effettivi problemi tecnici che hanno in qualche modo danneggiato il committente.

Una volta fatte tutte queste ricerche e analizzate le prove acquisite, viene il momento di quantificare in termini economici il danno che i clienti hanno subito. Le possibilità sono molteplici e vanno dai gravi ritardi nella consegna del sito completo a errori tecnici che hanno portato alla scarsa performance del sito e, di conseguenza, a dei mancati introiti da parte della committenza.

Il danno economico, applicabile sia in caso di cause civili o penali, va valutato con il proprio legale, ma è assolutamente richiedibile alla controparte anche in caso di reati commessi nel mondo online.

L’ultima fase del lavoro del perito informatico riguarda la stesura di una relazione che contiene i risultati delle analisi fatte e che, eventualmente, verrà usata in sede giudiziaria da parte dell’avvocato che rappresenta il committente.

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