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Norme saldi e-commerce: come gestire legalmente gli sconti online senza avere problemi con i clienti?

 

NORME SALDI ECOMMERCE

Se hai un negozio online sai bene che i tuoi clienti non aspettano altro che i saldi per approfittare di pagare meno i prodotti e comprare di più.

In questi periodi sicuramente le vendite aumentano ma aumentano anche le richieste di reso e spesso anche le problematiche con gli utenti: per questo è bene conoscere come gestire al meglio dal punto di vista legale il periodo di saldi (soprattutto per evitare multe e controversie con i clienti).

Norme saldi e-commerce: come gestire legalmente i prodotti in saldo?

Per capire bene quali sono le norme da rispettare nei saldi per l’ecommerce, facciamo chiarezz asu alcuni punti fondamentali.
I saldi vengono giuridicamente associati alle vendite straordinarie ed assoggettate, pertanto, alla disciplina di cui al D.Lgs. n. 114/1998 e L. n. 248/2006.

Per “vendite straordinarie” sono da intendersi quelle vendite che un sito e-commerce si appresta a fare a condizioni favorevoli, reali ed effettive, consentendo dunque ai propri clienti di poter acquistare i propri prodotti a prezzi convenienti.

In questa categoria, è bene sapere che oltre ai saldi o meglio dette vendite di fine stagione, vi rientrano anche le vendite promozionali e a sottocosto.
In merito, si rileva che l’errore più comune è quello di pensare che le stesse siano la stessa cosa e che soggiacciano alle stesse regole, ma non è così.

Le vendite promozionali sono quelle effettuate dall’esercente su tutti i prodotti merceologici, o anche solamente su di una sola parte, per periodi di tempo limitati. Differiscono, pertanto, dalle vendite di fine stagione/saldi che invece riguardano solo i prodotti di carattere stagionale o di moda, suscettibili di deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo.

Le vendite sottocosto, invece, si caratterizzano per il fatto che il prodotto viene venduto ad un prezzo inferiore a quello risultante dalla fattura di acquisto.

Norme saldi e-commerce: perchè devi conoscere la legge regionale per evitare multe?

Quando si parla di norme per i saldi dell’ecommerce, devi fare attenzione perché nonostante i saldi facciano parte della grande famiglia delle vendite straordinarie, la legge ha dettato per le vendite stagionali, promozionali e sottocosto una disciplina differente.

Invero, la legge che regola le vendite stagionali e promozionali è quella regionale.

Di talché, per sapere come procedere bisogna rifarsi esclusivamente alla fonte predetta che, giova rilevare, si rivela essere molto diversificata tra Regione e Regione, basti pensare che alcune vietano le vendite promozionali nei 40 giorni antecedenti ai saldi, durante gli stessi o nei 40 giorni prima di Natale e prescrivono l’obbligo di comunicazione preventivo al Comune.

Per chi ha un sito e-commerce, dunque, la legge di competenza è da intendersi quella del luogo ove il merchant ha la sede legale.

Cosa ben diversa dai saldi, non solo per la loro natura ma anche per la disciplina regolatrice, sono le vendite sottocosto.

Per questa tipologia di vendita, il Ministero dello Sviluppo Economico, con la Risoluzione n. 97761 dell’11 giugno 2013, ha statuito che seppur disciplinata dal D.P.R. 218/2001, allorquando la vendita sottocosto venga effettuata online, i limiti e le modalità ivi dettate non possono trovare applicazione. Ciò non toglie, però, che la stessa può essere effettuata online, alla stregua di quanto dettato dal Codice del Consumo in materia di pratiche commerciali scorrette per le vendite sottocosto tradizionali.

Inoltre, per praticare tale tipologia di vendita, è bene osservare l’art. 15, comma 5, D.Lgs. 114/1998 il quale prescrive l’onere di indicare la percentuale di sconto applicata e le leggi regionali che, in taluni casi, la vietano contestualmente ai saldi.

Norme saldi e-commerce: quale multe rischi?

Il comportamento del merchant a spregio della normativa nazionale o regionale, in materia di vendite straordinarie, è punito ai sensi del Codice del Consumo con una sanzione pecuniaria da € 5.000,00 ad € 5.000.000,00.

Norme saldi e-commerce: come gestire i resi e i recessi senza rimetterci soldi?

Come ti dicevo con l’arrivo degli sconti e delle offerte online aumentano sempre i problemi con i clienti e con le richieste di reso spesso anche oltre i termini stabiliti.

E’ bene rammentare che il cliente ha sempre la possibilità di recedere dal contratto entro 14 giorni, decorrenti dalla presa di possesso del bene.

Il venditore è tenuto, sempre entro 14 giorni dal giorno in cui ne ha preso contezza, a rimborsare senza ritardo il cliente, mediante lo stesso mezzo di pagamento da quest’ultimo usato, anche delle spese di consegna sostenute dallo stesso al momento dell’acquisto.

Molti ecommerce, però, si sono trovati ad affrontare controversie e cause legali con alcuni clienti e la maggior parte delle multe sono state pagate per non aver ben esplicitato le condizioni del diritto di recesso sul sito.

Se infatti non sono espresse in maniera chiara e legalmente corretta le informazioni sul diritto di recesso saranno irrogate le sanzioni amministrative pecuniarie, di cui all’art. 27 comma 9 del Codice del Consumo, le quali vanno da € 5.000,00 ad € 500.000,00.

Nel 99% dei casi non puoi copiare né le condizioni di vendita dei tuoi concorrenti né di siti più famosi perchè ogni azienda ha le proprie politiche di recesso e di rimborso che non sono le stesse della tua attività. E inoltre devi indicare bene articoli, direttive, normative  e leggi a cui si riferiscono (se le ometti rischi anche in questo caso una multa).

Guarda qui:

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Fonte: helpconsumatori.it

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