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Diritto di recesso acquisti online: quando non è previsto?

Diritto di recesso acquisti online

Nel momento in cui ci si decide di apprestarsi al commercio elettronico, si deve comunque fare i conti con uno dei diritti dei consumatori per eccellenza, quale “il diritto di recesso degli acquisti online”, meglio noto anche come “diritto al ripensamento”.

Badate bene, non sempre è obbligatorio, vi sono casi previste dal Codice del Consumo in cui può venire meno.

Non solo, vi è un termine preciso entro il quale il consumatore può esercitarlo, decorso il quale non può più essere invocato.

In questo articolo scopriremo tutto ciò che c’è da sapere in merito a tale diritto, in particolare da quando debbono iniziare a decorrere i termini prescritti per l’esercizio, quando può non essere paventato dal consumatore ed i suoi effetti, in termini di restituzione del bene e di rimborso.

Diritto di recesso acquisti online: quando NON si può attuare?

Il diritto di recesso per gli acquisiti online tutela il consumatore che  ha il diritto di poter ripensare agli acquisti fatti e di liberarsi del contratto, senza la necessità di dare motivazione, con conseguente restituzione del bene e rimborso di quando pagato.

Tale diritto di ripensamento è da considerarsi prescritto per tutti i contratti conclusi a distanza, come quello ad esame del commercio elettronico.

E’ bene però che i commercianti sappiano che non è da dare scontata la sua obbligatorietà, in quanto, il Codice del Consumo (art. 59 Cod. Cons.), elenca le ipotesi nelle quali lo stesso non è previsto, ovvero:

  • per i contratti di servizi, a seguito della completa prestazione del servizio, allorquando l’esecuzione sia iniziata con l’accordo espresso del consumatore e con l’accettazione della perdita del diritto di recesso a seguito della piena esecuzione del contratto;
  • quando l’oggetto della fornitura siano beni/servizi il cui prezzo è legato a fluttuazioni nel mercato finanziario che il professionista non è in grado di controllare;
  • quando la fornitura concerne beni confezionati su misura o personalizzati;
  • nel caso di fornitura di beni che rischiano di deteriorarsi o scadere rapidamente;
  • per la fornitura di beni sigillati che non si prestino ad essere restituiti per motivi igienici o che siano stati aperti dopo la consegna;
  • per la fornitura di beni che, dopo la consegna, risultino, per loro natura, inscindibilmente legati ad altri beni;
  • per la fornitura di bevande alcoliche, il cui prezzo sia stato concordato al momento della conclusione del contratto di vendita, la cui consegna possa avvenire solo dopo trenta giorni e il cui valore effettivo dipenda da fluttuazioni sul mercato che non possono essere controllate dal professionista;
  • nei contratti in cui il consumatore abbia specificamente richiesto una visita da parte del professionista ai fini dell’effettuazione di lavori urgenti di riparazione o manutenzione;
  • nei casi di fornitura di registrazioni audio o video sigillate o di software informatici sigillati che siano stati aperti dopo la consegna;
  • nella fornitura di giornali, periodici e riviste ad eccezione dei contratti di abbonamento per la fornitura di tali pubblicazioni;
  • nei contratti conclusi in occasione di un’asta pubblica;
  • nella fornitura di alloggi per fini non residenziali, il trasporto di beni, i servizi di noleggio di autovetture, i servizi di catering o i servizi riguardanti le attività del tempo libero qualora il contratto prevedi una data o un periodo di esecuzione specifici;
  • nella fornitura di contenuto digitale, se l’esecuzione sia iniziata con l’accordo espresso di rinuncia al diritto di recesso.

Diritto di recesso acquisti online: i termini per esercitarlo

Il diritto di recesso per gli acquisti online può essere esercitato dall’acquirente entro 14 giorni, termine che inizia a decorrere per:

  • i contratti di beni, dal giorno in cui il consumatore/terzo entra in possesso fisico dei beni, o diversamente:
    1) nel caso di beni multipli ordinati dal consumatore con un solo ordine e consegnati separatamente, dal giorno in cui il consumatore stesso entra in possesso dell’ultimo bene;
    2) nel caso di un bene formato da lotti o pezzi multipli, dal giorno in cui viene acquisito dal consumatore il possesso dell’ultimo lotto/pezzo;
    3) nel caso di contratti per la consegna periodica di beni, dal giorno in cui il consumatore/terzo acquista il possesso fisico del primo bene;
    4) per i contratti che hanno ad oggetto la fornitura di acqua, gas o elettricità, quando non sono venduti in un volume limitato o in quantità determinata, di teleriscaldamento o di contenuto digitale non fornito su un supporto materiale, dal giorno della conclusione del contratto.
  • i contratti di servizi, dal momento della conclusione del contratto.

Il commerciante ha l’onere di comunicare, nelle condizioni e termini di vendita (clicca qui per saperne di più sui termini di vendita) l’esistenza di tale diritto, dei termini e delle modalità per il suo esercizio. Nel caso in cui non ottemperi, a fini sanzionatori per il commerciante, il termine per il suo esercizio da parte dell’acquirente viene innalzato da 14 giorni a 12 mesi.

Diritto di recesso acquisti online: gli effetti sugli ecommerce

Il consumatore che intende recedere dal contratto può farlo avvalendosi sia dell’apposito form, se predisposto, o di qualsiasi altra forma.
Ricevuta la comunicazione, il commerciante è tenuto a confermare l’avvenuta ricezione.

Ma cos’è che concretamente comporta, per il commerciante, tale decisione?

Il recesso libera il consumatore dagli obblighi del contratto, pertanto avrà diritto, successivamente alla restituzione del bene, al rimborso da parte del merchant del prezzo corrisposto. La restituzione deve avvenire entro 14 giorni, decorrenti da quando ha avuto contezza della volontà dell’acquirente. Tuttavia, è consentito trattenere quanto dovuto sino a che non si riceva il bene o non venga data prova della sua spedizione.

Ad essere restituiti all’acquirente debbono essere, inoltre, i costi sostenuti per la consegna iniziale del bene, qualora rientrino tra le soluzioni economiche offerte dal merchant.
Nel caso in cui, invece, l’acquirente si sia avvalso delle modalità di spedizione più esose, i costi resteranno a suo carico, e dunque non dovranno essere rimborsati.

Diritto di recesso acquisti online: come tutelare il tuo negozio online?

Il diritto di recesso degli acquisti online è una materia molto delicata anche perchè sono parecchi i consumatori che spesso si approfittano di questo diritto per avere un rimborso o farsi inviare un nuovo prodotto.

C’è però un modo che hai per tutelare te e il tuo e-commerce da sanzioni o cause legali: scrivere dettagliatamente le tue clausole nelle condizioni e termini di vendita. In questo modo puoi mettere nero su bianco le tue condizioni per il diritto di ripensamento e per i resi sempre rispettando le normative vigenti.

L’unica cosa a cui devo fare particolarmente attenzione è di citare correttamente gli articoli e le norme di riferimento, altrimenti rischi di avere l’effetto contrario. E’ chiaro che non puoi copiare e incollare le condizioni di vendita e di reso degli altri negozio online per 2 motivi:

  1. non è detto che la parte legale di qualche tuo competitor o di un ecommerce più famoso del tuo sia a norma di legge (anzi nel 90% dei casi non lo è)
  2. le altre aziende hanno politiche differenti dalle tue quindi rischi di copiare delle condizioni di vendita che non rispecchiano le tue direttive e ti trovi così ad avere ancora più problemi con le autorità e con i clienti. Per questo ti consiglio sempre l’aiuto di un avvocato esperto nell’ecommerce.

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