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Condizioni generali di vendita online: cos’è cambiato con la riforma del Codice del Consumo?

Condizioni generali di vendita online

Nel giugno scorso è entrata in vigore la riforma del Codice del Consumo:

ma cos’è realmente cambiato in tema di condizioni generali di vendita online per i siti e-commerce?

Le prime indiscrezioni hanno parlato di un irrigidimento della normativa per i professionisti e, consequenzialmente, un trattamento più favorevole per i consumatori.

Scopriamo insieme i punti più salienti della riforma, per comprendere come adeguare le condizioni già stilate o come redigerne nella forma più corretta.

Condizioni generali di vendita online: quali sono le nuove informazioni essenziali necessarie per la corretta conclusione del contratto?

La legge è chiara, il titolare di un sito e-commerce è obbligato a fornire, nelle condizioni di vendita online, un’esaustiva informazione circa le caratteristiche dei prodotti/servizi che si appresta a vendere, al fine di evitare l’addebito di una pratica commerciale risultante ingannevole nei confronti dell’acquirente.

Nel dettaglio, il commerciante deve ben rendere noto all’utente le seguenti informazioni:

  • Caratteristiche dei beni/servizi offerti al pubblico;
  • Identità del venditore, da ricomprendersi anche i riferimenti commerciali, come ad esempio il numero di iscrizione REA e di partita Iva;
  • Indirizzo del venditore ed ove proporre i reclami;
  • Prezzo totale dei beni, con specifica indicazione delle tasse applicate, delle spese di spedizioni dovute e delle promozioni;
  • Mezzi di comunicazione da utilizzare ed i costi di impiego;
  • Modalità di pagamento e di consegna;
  • Termini per esercitare il diritto di recesso e le condizioni per attuarlo;
  • Riconoscimento e condizioni dell’assistenza post-vendita.

Condizioni generali di vendita online: le novità relative al termine di consegna dei prodotti

La normativa ad esame vanta un altro elemento di grande novità, rappresentato dai termini fissati per la consegna dei beni acquistati.
Invero, secondo quanto statuito dalla stessa, il commerciante è tenuto, conformemente a quanto prescritto dal codice civile, ad adempiere alla propria obbligazione di consegna nel più breve tempo possibile, o meglio non oltre i 30 giorni dal ricevimento dell’ordine di acquisto.
Nel caso di inottemperanza del termine predetto, l’acquirente potrà richiedere la risoluzione del contratto e il risarcimento del danno subito, oltre alla restituzione di quanto pagato.
E’ bene rilevate, però, che il termine indicato può essere derogato, nel solo caso in cui venga consentito un supplemento da parte del consumatore, in virtù delle caratteristiche specifiche del bene che giustificano l’impossibilità alla sua pronta consegna.

Condizioni generali di vendita online: novità relative all’ordine di acquisto

Altro aspetto che il commerciante, a seguito della riforma, dovrà avere ben cura di osservare è il dovere di specificare, all’atto dell’ordine da parte dell’utente di un bene/servizio, del pagamento di una somma di denaro, o meglio del prezzo, delle imposte applicate, delle spese di spedizione e delle modalità di pagamento.
L’ordine di acquisto, in altre parole, deve essere preceduto da tale specifica, onde evitare di indurre l’utente ad acquistare senza la consapevolezza del dover corrispondere un determinato prezzo.

Condizioni generali di vendita online: diritto di recesso, cosa cambia?

Il commerciante, una volta concluso il processo di acquisto, è onerato a trasmettere all’acquirente un riepilogo, ove dovranno essere specificate:

  • le credenziali dei beni acquistati;
  • il prezzo e le ulteriori indicazioni predette;
  • i tempi e le modalità di consegna;
  • le condizioni per esercitare il diritto di recesso.

Su quest’ultimo punto preme soffermare l’attenzione.
Il termine minimo, entro il quale esercitare il diritto di recesso, è di 14 giorni (non più 10 come precedentemente previsto), i quali iniziano a decorrere dal momento del ricevimento del prodotto o dall’acquisto del servizi.

Nel caso in cui il termine dovesse risultare inferiore a quello indicato o mancare del tutto, il consumatore avrà 1 anno per ripensarci, quale sanzione per il comportamento in spregio adottato dal commerciante. Il diritto è da considerarsi escluso per i beni su misura o personalizzati. La restituzione del bene, nella sua interezza, è a spese dell’acquirente.

Se noti che il tuo ecommerce non rispetta queste leggi e norme o che hai copiato le condizioni generali di vendita online da qualche altro sito o usano un modello fac-simile e sei a rischio multe, il tuo sito ha bisogno di essere visionato da un legale specializzato nella vendita su Internet.

Ci tengo a precisare ”specializzato nella vendita online” perchè con il team di Digital Defend ha visto molti clienti che sostenevano che il loro avvocato ”di fiducia” aveva già analizzato i testi delle condizioni di vendita e li aveva reputati ”a norma”. In realtà avevano delle mancanze importanti che avrebbero compromesso la tutela legale dell’imprenditore e di tutta l’azienda esponendolo a multe fino a 2 milioni di euro.

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