Per il commercio elettronico il 2017 ha rappresentato, senza ombra di dubbio, un anno di incrementi e di novità soprattutto per quanto riguarda la normativa e-commerce.
Basti pensare che è stata registrata una crescita del 17% nelle aperture di nuovi siti e-commerce, a dimostrazione che sempre più persone sono interessate ad investire in questo settore ed a giovare dei benefici che è in grado di arrecare.
È chiaro però che più un settore cresce e più si deve essere attenti a leggi, norme, adempimenti fiscali e via dicendo.
Quindi se ti stai chiedendo cosa devi fare per aprire un sito e-commerce legalmente e quale normativa devi osservare? Qui troverai tutto ciò che ti occorre.
1 .Normativa e-commerce: cosa devi sapere prima di aprire un negozio online
Pensare che un negozio online abbia meno incombenze di uno fisico è sicuramente un modo per partire con il piede sbagliato perché anche se tutto si svolge online c’è una normativa e-commerce da seguire per evitare multe e cause legali.
La burocrazia da osservare attentamente c’è e la normativa e-commerce da rispettare non si contraddistingue per chiarezza e semplicità.
Pertanto, è bene sapere che la prima cosa che il futuro merchant deve fare è decidere la tipologia di società da istituire, in quanto da ciò discendono diversi adempimenti. Può trattarsi di:
- società ex novo;
- società già esistente che si appresta ad occuparsi anche della vendita online.
Per le prime, gli adempimenti fiscali e amministrativi concernono:
- l’apertura della partita IVA;
- la segnalazione certificata di inizio attività, indicante il settore merceologico di vendita e l’attestazione del possesso dei requisiti morali/professionali;
- l’iscrizione nel Registro delle Imprese e all’Albo delle Imprese artigiane;
- gli oneri di natura previdenziale Inps ed assicurativi Inail.
Per le seconde, è necessario comunicare alla Camera di Commercio lo svolgimento di un’ulteriore attività, rispetto a quella già svolta.
Interessa entrambe, invece, la richiesta all’Agenzia delle Entrate dell’attribuzione del codice che identifica il “Commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotto effettuato via internet”, domanda ove è necessario precisare l’Internet Service Provider di riferimento, l’indirizzo di posta elettronica, i recapiti telefonici e l’URL dedicato alla vendita online (“proprio” se il sito web è di proprietà, “ospitante” se la vendita avviene su marketplace).
Nel caso in cui la vendita fosse diretta a Paesi extra UE, è obbligatoria l’iscrizione alla Vat information exchange system (Vies).
2 .Normativa e-commerce: ecco i decreti e le norme più importanti
Prima di indicare la normativa e-commerce che è necessario conoscere per operare nel commercio elettronico è bene precisare che, proprio in virtù del fatto che possa avere ad oggetto singole vendite o multiple, la stessa può essere inerente i consumi e gli acquisto di beni o il trattamento dei dati trasmessi elettronicamente.
A seconda della categoria nella quale rientra l’acquirente, la normativa di riferimento, regolatrice del rapporto tra le parti, si distingue nel modo che segue:
- per gli acquirenti della categoria B2B (Business to Business), vige il Codice Civile;
- per coloro facenti parte della categoria B2C (Business to Consumer), invece il Codice del Consumo.
Precisato ciò, le fonti della normativa e-commerce che è bene conoscere sono:
- il decreto Legislativo n. 70 del 9 aprile 2003, il quale sancisce che la vendita online può essere di tipo professionale o occasionale (senza la necessità di realizzare un sito dedicato e di pubblicare un catalogo);
- il decreto Legislativo n. 21 del 21 febbraio 2014 che ha apportato importanti modifiche al Codice del Consumo, più precisamente nelle materie che seguono:
- il diritto di recesso e diritto di ripensamento;
- i diritti del consumatore;
- la trasparenza delle spese;
- il regolamento europeo in materia di protezione dei dati personali, il quale impone l’obbligo per le aziende di proteggere i dati personali e di garantire ai clienti di poter esercitare in tal senso i propri diritti;
- il regolamento europeo n. 524/2013, che ha introdotto un sistema di risoluzione online delle controversie, sia nazionali che internazionali.
Perché è necessario conoscere la normativa e-commerce e tutti i decreti?
Perché quando vendi online ti esponi a un pubblico più ampio e devi conoscere bene come muoverti per evitare multe e sanzioni. Ti occorre conoscere bene decreti e norme e-commerce per poter scrivere dettagliatamente le condizioni di vendita del tuo sito: solo in questo modo puoi essere certo di rispettare tutte le disposizioni e avviare un’attività di e-commerce in assoluta tranquillità.
Molti imprenditori, ad esempio, copiano le condizioni di vendita da altri siti senza capire che ogni azienda ha modalità di vendita , di spedizione, di reso, differenti. Questo significa che le condizioni di un altro sito o di un tuo competitor non vanno bene per te e ti espongono a continui controlli e sanzioni.
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